Età: dai 7 anni in su
Durata: circa un’ora
Obiettivo: stimolare bambini e ragazzi ad un primo riconoscimento e confronto del radicamento di ognuno al territorio, della percezione che ognuno ha della città di Brescia, delle ipotesi e dei desideri per il futuro
Realizzazione finale: un albero sulle cui radici, rami e foglie sono leggibili radicamento, vissuti e desideri del gruppo (classe) rispetto alla città di appartenenza.
Cosa serve: possibilmente una lavagna con fogli di carta staccabili (o comunque un foglio grande), carta da pacchi, carta verde, post it, scotch, forbici.
Cosa fare
Questa attività può essere particolarmente adatta per avviare il progetto in classe perché in modo semplice e spontaneo invitiamo i bambini a porsi domande su come vedono e vivono la città.
· Dalla carta da pacco ritagliamo il tronco di un albero alto circa un terzo del foglio che abbiamo. Fissiamo il tronco al foglio grande e appendiamolo sulla lavagna dove tutti possano vederlo.
· Tagliamo delle striscioline di lunghezze diverse di carta verde e di carta da pacchi.
· Introduciamo ai bambini il tema del progetto e proponiamo di fare un gioco. Ognuno contribuirà a far crescere l’albero, gli metterà le radici, i rami e le foglie e ognuno di questi elementi servirà a far raccontare ai bambini quanto sono legati alla città, come ci vivono, cosa si immaginano per il futuro.
· Prima fase è quindi mettere radici.
· La domanda da porre è: quanto sei radicato a Brescia? Quanto sono lunghe le tue radici?
· Non tutti sono radicati allo stesso modo nella realtà in cui vivono.
· In primo luogo c’è un radicamento temporale che indica semplicemente da quanto tempo si è in un posto. In questo senso chi si è appena trasferito ha radici molto corte diversamente da chi è di Brescia da generazioni che le ha molto lunghe.
· C’è però un radicamento anche di altra natura per cui è possibile che qualcuno che è da sempre a Brescia non si senta legato alla sua città o, al contrario, qualcuno che è appena arrivato ma si sente già molto inserito e non vivrebbe da nessuna altra parte.
· Possiamo chiedere ai bambini di tenere conto di entrambi gli aspetti del radicamento o di limitare la risposta all’ambito temporale.
· In questo caso diciamo ai bambini di scegliere una strisciolina più o meno lunga a seconda della risposta e di scrivere sulla strisciolina da quanto tempo sono a Brescia e perché.
· Una volta attaccate tutte le radici leggiamole e commentiamole con i bambini.
· Passiamo poi a far crescere i rami. I rami rappresentano la situazione attuale, il presente. E’ un modo per far dire ai bambini cosa li fa sentire bene e cosa li fa sentire a disagio in città. Questa volta distribuiamo striscioline di carta da pacco e striscioline di carta verde. La carta da pacco rappresenta rami secchi ( cose sgradevoli, inutili, di cui vorremmo liberarci), quella verde i rami vitali (le cose che piacciono, quello che ci fa stare bene).
· Ognuno può scrivere un massimo di tre striscioline verdi e tre marroni. Lasciamo qualche minuto per far scrivere le risposte e attacchiamo i rami all’albero mano a mano che ci vengono consegnati. Commentiamo poi insieme. Che tipo di risposte sono state date? Ci sono risposte simili? Quali sono gli aspetti della città che i bambini vivono con più difficoltà? Cosa invece trovano bello? Diamo loro tutto il tempo che vogliono per parlarne.
· Ultima fase, le foglie: il futuro. Cosa desideriamo per la nostra città? O, anche, cosa temiamo?
· Come per i precedenti elementi, distribuiamo post-it ai bambini su cui scrivere desideri e ipotesi per il futuro e attacchiamoli sui rami verdi dell’albero.
Leggiamo poi tutte le risposte e lasciamo spazio ai commenti e allo scambio di opinioni tra i bambini.
· Una volta finita la creazione dell’albero guardiamolo: è una bella rappresentazione collettiva.
· Concludiamo l’attività chiedendo ai bambini se è loro piaciuto questo gioco e se hanno imparato qualcosa facendolo.
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