I giorni della merla

Dall’Atlante Demologico Lombardo ecco una vecchia storia narrata a Brescia

Tanto tempo fa, Gennaio aveva trenta giorni. Avvenne, un anno, che negli ultimi due sbucasse dalle nubi un bel sole caldo e una merla, facendosi beffe del mese, fece uscire dal nido i suoi piccoli. Non contenta, canzonò il povero Gennaio con queste parole: Zenèr, Zeneròt, m'encàla mia de tè, perchè g'ò föra i mè merlòcc.
Offeso, Gennaio lanciò la sua offensiva: provocò per due giorni un gran freddo e, non contento, ne chiese pure in prestito uno a Febbraio. La merla, con i piccoli, si rifugiò in un camino e ne uscirono tutti neri, per sempre.

E per chi volesse sentirla in versione originale ecco come suona in dialetto

La mèrla.

I mèrli, 'na ólta i gh'ìa le pène biànche, ma chèl envéren lé l'éra stàt en bèl envéren e lé, la mèrla, la gà dìt: "Zenér de la màla gràpa per tò despèt gó i uzilì 'ndela gnàta". A lü, 'l Zenér, gh'è nìt adòs 'n pó de ràbia, e 'l gà dìt: "spèta mèrla che te la faró mé adès a té, e se te sét biànca mé te faró ègner négra". E pò dòpo 'l gà dit: "Dù ghe i ó e giü 'n prèstet el töaró e se te sét biànca, mé te faró ní négra". E alùra 'l gà fàt nì fò 'n frèt che se n'ìa mài vést giü compàgn.

Lé la mèrla la saìa piö che fà cói sò uzilì ndèla gnàta, e isé l'è nàda a rifügiàs endèla càpa del camì; dré al camì va sö 'l föm e lùr i uzilì i è déentàcc töcc négher, e quànche i è nicc fò de là, la mèrla la gh'ìa mìa piö le pène biànche, ma la ghe i éra négre. Alùra Zenér, töt sudisfàt, el gà dìt: "Tò mèrla, che te l'ó fàda mé staólta: se te se stàda biànca mé t'ó fàt ní négra e isé te làset lé de seghetà a tiràm en gìr.

Qualcuno la sa tradurre in italiano?

É arrivato il momento di iniziare a lavorare insieme sul progetto

Pubblichiamo anche su blog la proposta mandata via mail a tutti gli insegnanti che hanno aderito al progetto per avviare un lavoro comune.

Abbiamo pensato che per provare a condividere davvero questa esperienza il modo migliore sia quello di proporre un percorso unico che, rispondendo alle vostre richieste, comprenda attività prese dalle tutte e tre le Guide per gli insegnanti che avete ricevuto, e che possa rappresentare un avvio utile per tutti.

La proposta è quella quindi di uniformare il percorso per tutti e di stabilire un calendario comune per realizzare più o meno contemporaneamente con ogni classe solo quattro attività

Pensiamo quindi di proporvi ogni mese un'attività, con consigli e sviluppi, sulla quale lavorare con i bambini.
In questo modo potremo più facilmente confrontare esperienze e risultati, offrendoci reciprocamente stimoli e suggerimenti.

L'attività con cui vorremmo iniziare è Il diario del nonno (dalla Guida gialla La leonessa nella tana) che è un'attività piuttosto semplice da svolgere, ma ricca di spunti e di calore.

Il percorso completo che seguiremo a distanza potrebbe prevedere queste altre tre attività:

· Storie bresciane (dalla Guida gialla La leonessa nella tana)

· I nomi delle cose (dalla Guida rossa Il ruggito della leonessa)

· Caccia alle immagini (dalla Guida blu Una leonessa che viene da lontano)

Questa è la nostra idea, ma se avete voglia di fare proposte alternative, sia sulle modalità per procedere insieme che sulla scelta delle attività, saremo molto felici di ascoltarle!

Vi chiediamo quindi di rileggere le attività ipotizzate e di dirci cosa ne pensate, di esprimere dubbi e richieste per provare a costruire con noi un percorso convincente e adatto alle vostre esigenze.

Fatevi sentire! Durante la prossima settimana raccoglieremo le vostre risposte.

Quindi, da febbraio, inizieremo il lavoro con una attività condivisa ogni mese.

Lavorando in questo modo arriveremo a fine anno scolastico con un bel po’ di cose da mostrare in occasione dell’evento finale di incontro e valorizzazione del lavoro svolto.
Decideremo insieme in corso d’opera come si svolgerà e come organizzare l’incontro, ma immaginiamo saremo tutti molto felici di poter invitare la cittadinanza a riscoprire aspetti della città e della sua storia vista con gli occhi dei bambini.

Notizie da Brescia

E' arrivato un bellissimo regalo per la Befana: il racconto dell'
avvio del progetto e dei lavori fatti dalle classi di Anna.

Grazie Anna di averlo condiviso con noi!! : )


Carissime Leonesse,
finalmente qualche notizia dalla nostra scuola! Siamo la 5^A e la 5^B della Scuola primaria “Divisione Acqui”.
E’stato un periodo molto intenso di attività  di vario genere: feste di Natale, progetti di plesso, ecc.
Siamo riusciti ad avviare anche il nostro progetto “Sulle tracce della leonessa”!
Siamo partiti con la realizzazione dell’albero che avevate fatto costruire anche a noi insegnanti, sulla città di Brescia (aspetti positivi, negativi, desideri, ...)
Dal lavoro svolto con i bambini è emerso che:

- circa il 60% dei bambini delle due classi non hanno origini bresciane, ma provengono o da paesi stranieri o da altre città d’Italia;

- pochissimi bambini hanno citato nei loro commenti i monumenti artistici o gli edifici storici di cui la città è ricchissima;

- moltissimi hanno citato come “bellezze” della città i centri commerciali (in particolare il Freccia rossa un centro commerciale di recente costruzione) o le sale giochi, che evidentemente sono i luoghi da loro maggiormente frequentati.

Queste brevi considerazioni dimostrano la necessità che i nostri alunni conoscano più a fondo la città in cui vivono e possano scoprire il gusto di osservare ciò che li circonda.

Di seguito riporto alcuni commenti scritti dai bambini:

  1. Abbiamo fatto questo lavoro ed io ho capito tante cose su Brescia, che è una meravigliosa città (Zeina, 5^ B)

  2. Io ho capito che questo progetto ci è servito a scoprire meglio la nostra città e le cose che non ci piacciono si potrebbero sistemare (Safaa, 5^B)

  3. Abbiamo costruire un albero con le radici che dicevano se eravamo di Brescia o se non lo eravamo. Poi abbiamo aggiunto dei rami marroni che spiegavano quello che non ci piace e altri verdi che dicevano invece quello che ci piace. Infine abbiamo messo delle foglie che spiegavano i nostri desideri. Ho capito che non conosco bene tutta Brescia, ma che la scoprirò. (Enrico 5^B)

  4. Ho scoperto che Brescia è una città molto bella, ma non la conosco completamente. (Sara 5^B)

  5. Dal nostro progetto ho imparato a capire quali sono le cose più belle e quelle più brutte di Brescia, ma ho capito che l’importante e amarle, proteggerle e soprattutto non rovinarle perchè brutte o belle fanno sempre parte della nostra città . (Roberto 5^B)

  6. Ho capito che la cosa più bella di Brescia non è la Freccia rossa{centro commerciale}, ma ci sono musei, castelli ed altre cose che noi non abbiamo pensato. (Sumbal 5^A)

  7. Questo progetto mi ha insegnato che io ed i miei compagni spesso ci fermiamo ad osservare le cose superflue senza guardare le bellezze della nostra città , come i monumenti. (Camilla M. 5^A)

Allego le fotografie dei due alberi.


Un caro saluto, Anna

L’albero della 5^ B

SL371333

L’albero della 5^A

SL371334