Casazza al lavoro

Ciao a tutti, siamo felici di comunicarvi che abbiamo ricevuto da Enzo la notizia che alla scuola di Casazza hanno iniziato a lavorare su questi temi: Storia del quartiere Casazza
Racconti e tradizioni del nostro territorio
Brescia romana

Aspettiamo con ansia i resoconti del lavoro fatto in classe!

Abecedario bresciano

Ciao a tutti!
Vi giro una comunicazione (anche se, probabilmente, come alla mia, è già
arrivata anche alle vostra scuole).
Giovedì 11 marzo alle ore 16.15 presso la Sala del Consiglio a Palazzo
Loggia a Brescia verrà presentato il progetto ABECEDARIO BRESCIANO "MIGOLE
DE DIALET" rivolto in particolare alle scuole primarie per il recupero
della parola bresciana scritta e orale.
Il progetto è promosso dal vicesindaco Rolfi e chi intende partecipare è
invitato a segnalare la propria presenza allo 030/2977355-7287.
Roberta Fanelli

Idee per una mostra dei diari

Con questo post vogliamo dare qualche consiglio su come presentare i diari scritti dai bambini.

In grande

Come già suggerito nella guida una prima semplice possibilità è quella di trascrivere le pagine di diario su grandi cartelloni messi uno a fianco all'altro: diari di oggi a fronte di diari di ieri.

Illustrazioni e decorazioni potrebbero essere scelte in stile, così’ come le tecniche utilizzate, in modo da contrapporre e far balzare agli occhi la differenza tra passato e presente.

Il diario di oggi potrebbe essere arricchito da fotografie mentre quello di ieri da piccoli dipinti, l’uno stampato al computer l’altro stilato a mano in bella calligrafia.. e così via.

Pop up

Utilizzando una semplice tecnica di pop up potremo rendere ogni pagina di diario una piccola scena.

Occorrente (per ogni scena):

  • cartoncino bristol 50cmx70cm bianco
  • cartoncino 50cmx70cm colorato
  • carta
  • colori
  • forbici
  • righello
  • matita
  • colla stick
  • spessori di cartone (riciclo)

Prima di cominciare, per far sì che il diario del nonno e quello del bambino siano immediatamente confrontabili è importante che i bambini scelgano di rappresentare lo stesso momento della loro giornata e in quella del nonno. Le scene scelte potrebbero rappresentare per esempio i diversi modi di recarsi a scuola, i momenti del gioco, la merenda, la scuola stessa..

Quindi facciamo scegliere ai bambini la scena da rappresentare e chiediamo loro di farne un primo disegno.

Individuiamo in ogni scena disegnata gli elementi più importanti e decidiamo insieme cosa vogliamo mettere in primo piano e cosa sullo sfondo.

Ritagliamo le figure dal disegno già fatto o facciamole disegnare nuovamente con le dimensioni giuste.

Pieghiamo il foglio di bristol bianco a metà e posizioniamo le figure più lontano o più vicino alla piegatura a seconda di cosa vogliamo risulti in primo piano: gli oggetti sul fondo sono quelli più vicini alla piega. Tenendo le figure in posizione per ognuna segniamo due linee parallele che congiungono la figure alla piega e tagliamola.

Ripieghiamo la linguetta ottenuta verso l’interno del foglio.

Apriamo la pagina e spingiamo le sezioni tagliate verso di noi: faranno da sostegno per le immagini. Incolliamo le immagini scelte ai propri sostegni e aggiungiamo tutti gli elementi che vogliamo con collage a rilievo, utilizzando piccoli spessori, o semplicemente colorando lo sfondo e i dettagli.

La nostra scena pop up è pronta.

Procediamo quindi nella realizzazione della seconda scena.

Le scene pop up realizzate possono essere presentate anche singolarmente ma sarà più interessante presentarle appaiate, incollando il dorso di una alla successiva, per confrontare direttamente il diario del bambino col diario del nonno.

Possiamo anche scegliere di assemblare le pagine di tutti i bambini per formare un libro pop up.

In ogni caso ricopriamo l’esterno del lavoro prodotto con un cartoncino colorato per nascondere le fessure e per fare da copertina del libro.

Per concludere vi consigliamo di guardare questo brevissimo video che spiega semplice tecnica di pop-up passo passo. Le istruzioni sono in inglese ma le immagini sono chiarissime!

Come fare una scena pop up

In alternativa, lo stesso effetto di tridimensionalità con figure che si staccano dallo sfondo può essere ottenuto utilizzando scatole scoperchiate come fossero piccoli teatrini.

E, al solito, non vediamo l’ora di vedere come voi avete pensato di sfruttare questi suggerimenti e di farli vostri o quali altre idee avete avuto!

Nel prossimo post parleremo di rilegature e daremo qualche ulteriore riferimento bibliografico o di siti web, nel frattempo fateci sapere come procede il lavoro a scuola e non esitate a chiedere aiuto (..se ne avete bisogno!)

Consigli per la realizzazione del Diario del nonno

 

Come annunciato, dal mese di febbraio iniziamo una nuova conduzione del progetto: ogni mese pubblicheremo consigli, materiali, spiegazioni dettagliate su come condurre una attività in classe.

Iniziamo con i primi consigli sull’attività “Il diario del nonno” proponendo una tecnica per far scrivere ai bambini la pagina del loro diario in modo più coinvolgente, uniforme e completo, attraverso un esercizio di scrittura guidata.

Approfittiamo anche per ringraziare qui, più in evidenza,  l’intervento e la partecipazione di Roberta che nei commenti del post precedente ci ha raccontato di aver usato a storia della merla con i suoi alunni e di aver anche accettato la sfida a tradurla! Grazie Roberta!

Come trasformare la stesura della prima pagina del diario in un'attività di scrittura descrittiva guidata.

L'attività, come proposta nel libretto, inizia con una mattinata in classe per parlare delle tradizioni e far scrivere ai bambini una pagina del loro diario.

Vi proponiamo uno strumento per rendere più coinvolgente e interessante (nonché funzionale rispetto all'insegnamento dell'italiano) questo esercizio di scrittura.

Ci riferiamo al secondo punto dell'elenco di descrizione dell'attività, che dice: "Iniziamo parlando del presente. Invitiamo i bambini a scrivere in una pagina il diario del giorno prima, un giorno qualsiasi."

Questo primo momento può essere sviluppato in un'attività di scrittura descrittiva guidata, ovvero in una forma di scrittura nella quale i bambini saranno chiamati a raccontare una loro giornata seguendo però le suggestioni e le ispirazioni di un conduttore. In questo modo sarà possibile non solo evitare blocchi e omissioni, ma anche aiutare a definire un metodo di scrittura-resoconto che segua un ordine e raggiunga una completezza di informazione, lasciando però ampio spazio alla fantasia.

Procediamo come segue:

- Facciamo preparare i bambini con il quaderno-diario aperto alla prima pagina e una penna in mano.

- Spieghiamo loro che stiamo per fare un esercizio che ci servirà a raccontare una normale giornata della nostra vita, immaginando o ricordando situazioni, persone e oggetti che ci accompagnano quotidianamente.

- Innanzitutto creiamo in classe un'atmosfera distesa e giocosa: possiamo aiutarci con qualche gioco di concentrazione o anche semplicemente suggerendo di chiudere gli occhi e pensare al proprio letto e a quel momento in cui ci si comincia a svegliare, senza però avere la fretta di andare a scuola... un momento di distensione ma anche di attesa per la giornata che sta iniziando.

- Iniziamo quindi l'attività di scrittura vera e propria dettando l'inizio della nostra pagina di diario, che potrebbe essere: "Ho ancora un po' sonno quando apro gli occhi e la prima cosa che vedo è ...".

- Così inizia l'esercizio di scrittura: lasciamo ai bambini qualche minuto per immaginare e descrivere quel che vedono svegliandosi e riprendiamo la narrazione, suggerendo nuove situazioni e domande, che d'ora in avanti i bambini non dovranno più riscrivere sotto dettatura, ma solo usare come spunti per il loro racconto.

- Andiamo avanti così per tutto il tempo che vogliamo, inserendo elementi puntuali e momenti di maggiore apertura fantastica.

- Ecco una traccia di suggerimenti/domande cui possiamo ispirarci per una giornata di diario.

· Sono ancora a letto e penso che oggi mi piacerebbe proprio...

· Adesso però ho fame: vado a mangiare...

· Mentre mangio osservo...

· Per uscire mi preparo...

· Esco di casa per andare... (Dove? Come vado? Con chi)

· La cosa che mi fa più divertire durante la mattina è...

· In realtà questa mattina avrei preferito...

· Per fortuna con me c'è sempre...

· A ora di pranzo, come al solito,...

· Purtroppo ora devo...

· E finalmente faccio la cosa che mi piace di più:...

· Prendo anche il mio gioco preferito...

· Poi arriva...

· Quando siamo tutti insieme...

· In questi momenti mi piace...

· A letto ripenso alla giornata appena passata: mi viene in mente soprattutto...

· E per domani programmo...

- Quando avremo finito di scrivere possiamo fare leggere un paio di pagine, per osservare somiglianze e differenze.

I giorni della merla

Dall’Atlante Demologico Lombardo ecco una vecchia storia narrata a Brescia

Tanto tempo fa, Gennaio aveva trenta giorni. Avvenne, un anno, che negli ultimi due sbucasse dalle nubi un bel sole caldo e una merla, facendosi beffe del mese, fece uscire dal nido i suoi piccoli. Non contenta, canzonò il povero Gennaio con queste parole: Zenèr, Zeneròt, m'encàla mia de tè, perchè g'ò föra i mè merlòcc.
Offeso, Gennaio lanciò la sua offensiva: provocò per due giorni un gran freddo e, non contento, ne chiese pure in prestito uno a Febbraio. La merla, con i piccoli, si rifugiò in un camino e ne uscirono tutti neri, per sempre.

E per chi volesse sentirla in versione originale ecco come suona in dialetto

La mèrla.

I mèrli, 'na ólta i gh'ìa le pène biànche, ma chèl envéren lé l'éra stàt en bèl envéren e lé, la mèrla, la gà dìt: "Zenér de la màla gràpa per tò despèt gó i uzilì 'ndela gnàta". A lü, 'l Zenér, gh'è nìt adòs 'n pó de ràbia, e 'l gà dìt: "spèta mèrla che te la faró mé adès a té, e se te sét biànca mé te faró ègner négra". E pò dòpo 'l gà dit: "Dù ghe i ó e giü 'n prèstet el töaró e se te sét biànca, mé te faró ní négra". E alùra 'l gà fàt nì fò 'n frèt che se n'ìa mài vést giü compàgn.

Lé la mèrla la saìa piö che fà cói sò uzilì ndèla gnàta, e isé l'è nàda a rifügiàs endèla càpa del camì; dré al camì va sö 'l föm e lùr i uzilì i è déentàcc töcc négher, e quànche i è nicc fò de là, la mèrla la gh'ìa mìa piö le pène biànche, ma la ghe i éra négre. Alùra Zenér, töt sudisfàt, el gà dìt: "Tò mèrla, che te l'ó fàda mé staólta: se te se stàda biànca mé t'ó fàt ní négra e isé te làset lé de seghetà a tiràm en gìr.

Qualcuno la sa tradurre in italiano?

É arrivato il momento di iniziare a lavorare insieme sul progetto

Pubblichiamo anche su blog la proposta mandata via mail a tutti gli insegnanti che hanno aderito al progetto per avviare un lavoro comune.

Abbiamo pensato che per provare a condividere davvero questa esperienza il modo migliore sia quello di proporre un percorso unico che, rispondendo alle vostre richieste, comprenda attività prese dalle tutte e tre le Guide per gli insegnanti che avete ricevuto, e che possa rappresentare un avvio utile per tutti.

La proposta è quella quindi di uniformare il percorso per tutti e di stabilire un calendario comune per realizzare più o meno contemporaneamente con ogni classe solo quattro attività

Pensiamo quindi di proporvi ogni mese un'attività, con consigli e sviluppi, sulla quale lavorare con i bambini.
In questo modo potremo più facilmente confrontare esperienze e risultati, offrendoci reciprocamente stimoli e suggerimenti.

L'attività con cui vorremmo iniziare è Il diario del nonno (dalla Guida gialla La leonessa nella tana) che è un'attività piuttosto semplice da svolgere, ma ricca di spunti e di calore.

Il percorso completo che seguiremo a distanza potrebbe prevedere queste altre tre attività:

· Storie bresciane (dalla Guida gialla La leonessa nella tana)

· I nomi delle cose (dalla Guida rossa Il ruggito della leonessa)

· Caccia alle immagini (dalla Guida blu Una leonessa che viene da lontano)

Questa è la nostra idea, ma se avete voglia di fare proposte alternative, sia sulle modalità per procedere insieme che sulla scelta delle attività, saremo molto felici di ascoltarle!

Vi chiediamo quindi di rileggere le attività ipotizzate e di dirci cosa ne pensate, di esprimere dubbi e richieste per provare a costruire con noi un percorso convincente e adatto alle vostre esigenze.

Fatevi sentire! Durante la prossima settimana raccoglieremo le vostre risposte.

Quindi, da febbraio, inizieremo il lavoro con una attività condivisa ogni mese.

Lavorando in questo modo arriveremo a fine anno scolastico con un bel po’ di cose da mostrare in occasione dell’evento finale di incontro e valorizzazione del lavoro svolto.
Decideremo insieme in corso d’opera come si svolgerà e come organizzare l’incontro, ma immaginiamo saremo tutti molto felici di poter invitare la cittadinanza a riscoprire aspetti della città e della sua storia vista con gli occhi dei bambini.

Notizie da Brescia

E' arrivato un bellissimo regalo per la Befana: il racconto dell'
avvio del progetto e dei lavori fatti dalle classi di Anna.

Grazie Anna di averlo condiviso con noi!! : )


Carissime Leonesse,
finalmente qualche notizia dalla nostra scuola! Siamo la 5^A e la 5^B della Scuola primaria “Divisione Acqui”.
E’stato un periodo molto intenso di attività  di vario genere: feste di Natale, progetti di plesso, ecc.
Siamo riusciti ad avviare anche il nostro progetto “Sulle tracce della leonessa”!
Siamo partiti con la realizzazione dell’albero che avevate fatto costruire anche a noi insegnanti, sulla città di Brescia (aspetti positivi, negativi, desideri, ...)
Dal lavoro svolto con i bambini è emerso che:

- circa il 60% dei bambini delle due classi non hanno origini bresciane, ma provengono o da paesi stranieri o da altre città d’Italia;

- pochissimi bambini hanno citato nei loro commenti i monumenti artistici o gli edifici storici di cui la città è ricchissima;

- moltissimi hanno citato come “bellezze” della città i centri commerciali (in particolare il Freccia rossa un centro commerciale di recente costruzione) o le sale giochi, che evidentemente sono i luoghi da loro maggiormente frequentati.

Queste brevi considerazioni dimostrano la necessità che i nostri alunni conoscano più a fondo la città in cui vivono e possano scoprire il gusto di osservare ciò che li circonda.

Di seguito riporto alcuni commenti scritti dai bambini:

  1. Abbiamo fatto questo lavoro ed io ho capito tante cose su Brescia, che è una meravigliosa città (Zeina, 5^ B)

  2. Io ho capito che questo progetto ci è servito a scoprire meglio la nostra città e le cose che non ci piacciono si potrebbero sistemare (Safaa, 5^B)

  3. Abbiamo costruire un albero con le radici che dicevano se eravamo di Brescia o se non lo eravamo. Poi abbiamo aggiunto dei rami marroni che spiegavano quello che non ci piace e altri verdi che dicevano invece quello che ci piace. Infine abbiamo messo delle foglie che spiegavano i nostri desideri. Ho capito che non conosco bene tutta Brescia, ma che la scoprirò. (Enrico 5^B)

  4. Ho scoperto che Brescia è una città molto bella, ma non la conosco completamente. (Sara 5^B)

  5. Dal nostro progetto ho imparato a capire quali sono le cose più belle e quelle più brutte di Brescia, ma ho capito che l’importante e amarle, proteggerle e soprattutto non rovinarle perchè brutte o belle fanno sempre parte della nostra città . (Roberto 5^B)

  6. Ho capito che la cosa più bella di Brescia non è la Freccia rossa{centro commerciale}, ma ci sono musei, castelli ed altre cose che noi non abbiamo pensato. (Sumbal 5^A)

  7. Questo progetto mi ha insegnato che io ed i miei compagni spesso ci fermiamo ad osservare le cose superflue senza guardare le bellezze della nostra città , come i monumenti. (Camilla M. 5^A)

Allego le fotografie dei due alberi.


Un caro saluto, Anna